Modigliani all'asta


Uno dei ritratti dedicati da Modigliani a Jeanne Hebuterne è stato battuto all'asta da Christie's per la bellezza di 31 milioni di dollari. Fa un effetto straniante sentire certe cifre se rapportate alla miseria e alla precarietà in cui Modigliani lavorò tutta la (breve) vita. Non so se sia possibile trarne qualche lezione, ma di certo il rapporto spesso contraddittorio tra vita artistica e riconoscimento offre qualche motivo di riflessione, specie sulla totale sproporzione tra il valore delle cose e la loro collocazione sul mercato, tra l'essenza dell'opera e la sua monetizzazione. Il nesso quantitativo tra la grandezza di Modigliani e la sua incalcolabile valutazione nel listino prezzi non penso serva a rendere giustizia all'uomo, né tantomeno penso basti a spiegare nemmeno un poco perché un artista sia tale; il legame tra arte e fruizione, tra arte e il suo esserci al mondo costituisce ancora un mistero, qualche cosa che non parla e non fa cenno, ma agisce con la sola presenza. Forse è indicativo il fatto che le opere d'arte siano oggetto di speculazioni proprio nei periodi in cui la cultura conta meno: perché in qualche modo un quadro di Modigliani o Picasso o chi volete sono un bene rifugio che sopravvivrà all'effimero di finanza allegra e sbando dei mercati. Solo che i soldi non sanno andare oltre al loro stesso conteggio; come il potere politico, il potere finanziario è autoriferito, e non sa intravedere la grandezza di un pensiero se non attraverso la grandezza di una cifra. E per quanto questa cifra possa ingrossarsi di asta in asta, noi possiamo avere titoloni di fronte ai quali sbalordire, ma non un grammo dell'essenza di Modigliani e del suo mondo. E in questa separazione, questa incomunicabilità, sta tutta la debolezza di un sistema, quello in cui ci troviamo a vivere, che ha confuso la cosa in sé con la sua rappresentazione economica, un equivoco, o forse un'estrema semplificazione, che ha portato il gusto e la coscienza culturale dell'occidente alla deriva di oggi. Non a caso, il surrogato che ci meritiamo è l'idolatria verso moda e stilisti e relativo circo miliardario. Modigliani, in miseria, i quadri spesso li regalava. 

0 commenti: