Balotelli, il politico

Verità e finzione sono elementi intercambiabili del Romanzo di B. Sono sfumature, gradienti di colore dalle tonalità ipnotiche. Balotelli al Milan? E qual è il problema? "Mela marcia" fino a due settimane fa, oggi l'attaccante della nazionale è arruolato, volente o nolente, nella truppa elettorale di sua maestà. Che si sa, di cultura politica si è sempre curato pochissimo, ma in compenso la sa lunga sugli umori di certi italiani, che se sono duri a digerire la democrazia, per contro dimostrano di apprezzare i suoi colpi a effetto da pifferaio magico. Puoi dire tranquillamente che "Mussolini era una brava persona" e "L'Italia ha avuto responsabilità marginali in merito all'Olocausto", tanto nel giro di qualche giorno sarà tutto dimenticato, ma guai a non fare l'acquisto col botto sul finire del mercato di riparazione. Le affermazioni indecenti possono essere obliate con un paio di smentite e qualche passaggio televisivo, l'acquisto di Mario Balotelli rimane, e fa pronta cassa in termini di popolarità e voti. Ecco, a me non piace tanto il paese che emerge da questo tragico raffronto: la cartolina che ci giunge in tavola è delle più desolanti circa le prospettive che ci attendono. Un paese che minimizza il fascismo, accetta senza colpo ferire il revisionismo d'accatto e in più plaude al conflitto d'interessi incontrollato che sottende l'acquisto di Balotelli a me fa spavento. Ma non mi scandalizza. Se B. è riuscito ad essere svariate volte Presidente del Consiglio un motivo ci sarà; se è riuscito a sopravvivere a se stesso anche questa volta, e senza cambiare di una virgola i soliti sproloqui su tasse, comunisti, Costituzione da manomettere, significa che questo paese in fondo non vuole cambiare. Sta bene com'è. Cambierà qualcosa, forse, quando la maggioranza degli italiani pretenderà le dimissioni di un suo rappresentante che si esprime in quel modo nel Giorno della Memoria e alzerà le spalle quando lo stesso individuo tenterà di stupire la platea con un colpo mediatico. Per certi personaggi, l'indifferenza è la peggiore delle umiliazioni. 

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