se non giochi hai già vinto

Un gruppo di persone straparla su ciò che desidererebbe fare, parte il jingle sulle note di una canzoncina di Toto Cutugno: "Lasciatemi sognare, sono un italiano." Ed eccolo qui un altro bel ritratto della media italiana: il vecchio terno all'otto, il vecchio gioco delle tre carte, che tanto non vinco ma chissà e altre frasi fatte tra le quali una molto quotata è la solita: se non giochi non vinci, figlia dei vari chi non risica non rosica, tentar non nuoce e altre scemenze della nonna che albergano nelle nostre esauste coscienze dall'infanzia. Lasciateci sognare, che caspita. Un sogno è gratis in fondo. E una giocata, cosa vuoi che sia? Una partita a poker, una partita a poker on line, qualche euro nel video poker, alla slot, alla lotteria: le possibilità di sbattere via qualche euro (o di rovinarsi la vita) sono infinite, e alla portata di tutti. E lo Stato patrocina. E incassa. Può solo trarre vantaggi dalla penosa monetizzazione dei sogni degli italiani: che cosa desideri? Prova a giocare, magari vinci, chissà. Roba che nemmeno il Gatto e la Volpe. Ma la straordinaria diffusione di questi spot, che vendono il gioco d'azzardo come un passatempo per famiglie, la dice lunga sulla crisi morale e materiale che attraversiamo: descrive una società alla disperata ricerca del colpo, della botta di fortuna che ti sistema, e addio a tutto. Un'illusione che lo Stato diffonde e protegge, salvandosi con la postilla tanto patetica quanto ipocrita: gioca con moderazione, che senza volerlo denuncia in modo plateale proprio ciò che vuole esorcizzare: il rischio di non venirne fuori più. Non solo dal gioco in sé (che nelle forme più gravi è una malattia) ma dalla presa in giro di potersi comprare la felicità per mezzo di una lotteria. Mai il sospetto che il riscatto di un individuo possa passare dalla conoscenza e dalla cultura, ma sempre e soltanto dai soldi, meglio ancora se pronta cassa e subito. Come in una novella di Verga, l'italiano medio appare ossessionato dalla "roba", dall'accumulo, dai soldi facili come obiettivo o peggio ancora come speranza. E con il placet dello Stato, festaiolo o tecnico che sia.

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