soddisfatti e rimborsati

E' notizia di oggi (qui il link) che il governo Cameron ha indetto una specie di sondaggio su vasta scala atto a sviscerare una questione: cittadini, siete felici? Pare che l'iniziativa nasca dal suggerimento di due premi Nobel per l'economia (Stiglitz e Sen), sulla scia di quella nobile intuizione kennedyana (di Bob) per cui non può essere solo il Pil a testimoniare il benessere o il malessere di un popolo. E' vero, l'iniziativa suona bene. Domande come: sei soddisfatto del tuo lavoro? Sei soddisfatto di tua moglie/marito? Sei soddisfatto dell'istruzione che hai ricevuto? Possono anche sembrare amichevoli, partecipi, segnale di una rinnovata alleanza Stato/cittadino. Ma forse il tentativo non è poi così convincente. Ci sono dei punti oscuri, che elenco.

1) Odore di operazione simpatia del governo, che nell'impossibilità di dare risposte concrete al disagio ormai endemico della popolazione, tenta una manovra di facciata per ingraziarsi l'elettorato, magari giovane e di sinistra.
2) Che cos'è la felicità? Come si misura? Quale è il parametro con cui si valuta la soddisfazione? In particolare: che cosa significa avere ricevuto o meno un'istruzione soddisfacente?
3) Insomma, sono domande generiche, che tra l'altro non prevedono risposte e usano una parola alla moda e benevola come "felicità" per accattivarsi le simpatie.
4) Suona strano che sia proprio lo Stato - con le sue disastrose scelte economiche e sociali principale responsabile della situazione di crisi odierna - a lisciare il pelo al suo elettorato con un'iniziativa che sa tanto di contentino.
5) A che serve questo sondaggio? E' possibile fidarsi di governi che in materia economica hanno sbagliato tutto quello che potevano sbagliare?

Una trovata del genere, incentrata sulla pericolosa astrazione della felicità, poteva nascere forse solo dalla compagina anglosassone, storicamente legata a concetti quali felicità appunto, soddisfazione, realizzazione di sé. Fin qui niente di male. E' un problema, come dire, di confezione, specie se la sensazione è che la scatola sia vuota.

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