nobile Nobel


Premio Nobel ad un signore svedese chiamato Tomas Transtromer. Non ho mai letto niente di suo, come la maggior parte dei lettori del globo. Questo non mi fa onore, tutt'altro. Sono già spuntati i sapienti a gettone, quelli che emergono dalle spelonche universitarie per dire "Io lo conoscevo, meritava il Nobel e voi siete degli ignoranti". Ignorante, lo sono di certo. Il poeta Transtromer è sicuramente bravissimo. Ma sconosciuto. Cosa che di per sé non è una colpa, tutt'altro, ma che sta a testimoniare che la sua opera è stata poco condivisa dall'umanità (ed è di umanità che si deve parlare quando ci si riferisce ad un Nobel), e che di conseguenza è entrata poco in circolo nel sistema vascolare delle lettere mondiali, e quindi delle nostre vite. Un Nobel la cui esperienza sia di nicchia, è un Nobel che non ci rappresenta. Chi lo dice che ci debba rappresentare? Potrebbe tuonare un professore. Ma nessuno, naturalmente. Solo che in una patria letteraria sempre più confusa e caotica non sarebbe male vedere premiata l'opera di un autore il cui senso ultimo sia lo sforzo collettivo di una generazione: sarebbe un bello scambio simbolico. Così come ad esempio Hemingway e Montale hanno rappresentato qualcosa nella società del loro tempo, e hanno incarnato, con il loro messaggio, non i pruriti di qualche studioso, ma il sangue di un'intera epoca. Ma i premi Nobel vanno presi per quello che sono. Se scorriamo banalmente la lista degli insigniti, accanto a qualche grande nome, incontriamo una caterva di sconosciuti. Sì, di sconosciuti. Ossia di scrittori magari degnissimi ma che per un motivo o per l'altro non hanno bucato le pagine da loro scritte, fermandosi nella polla stagnante di una risonanza modesta. Con questo non voglio dire che sia il successo a decretare il vincitore, ma che l'affetto della gente è un elemento importante per giudicare in una prospettiva storica la qualità di un'opera. Un'opera di alta qualità tecnica incapace di penetrare gli strati a lei più distanti è un'opera sostanzialmente sterile. La lista di Nobel è piena di questi nomi, oggi come ieri. Anzi, direi che i nomi di ieri sono ancora più importanti: sono quelli che non sono stati in grado di superare la barriera di qualche anno. Il Nobel per la letteratura ha sempre premiato se stesso più che l'autore: è una realtà che va accettata serenamente, insieme alle molte altre storture che accompagnano da sempre la fissità di molte istituzioni ritenute non si sa a che titolo intoccabili.

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