l'inutile

A me della vita privata di Federica Pellegrini, campionessa di nuoto, frega niente. Eppure so che ha avuto una storia con un nuotatore che prima stava con una nuotatrice francese; so che ora ha lasciato questo nuotatore per mettersi con un altro; so che ha partecipato ad un party sfarzoso e vipparolo per festeggiare il suo compleanno. Non solo so pur essendone sostanzialmente disinteressato, ma ne scrivo anche. C'è quanto basta per parlare di patologia. Mia, forse, ma anche, e soprattutto, di un sistema informativo fuori controllo, insinuante, insidioso, pervicace al punto da infiltrarsi nella vita di tutti i giorni per condirla con queste non notizie. Il fatto che io sia disinteressato alla vita privata di una nuotatrice (e in fin dei conti alla nuotatrice stessa) non conta più nulla: il meccanismo perverso ha già provveduto a informarmi, anche attraverso quei canali che meno di altri dovrebbero concedere spazio al pattume. Compresi giornali che ritengo più seri di altri. E' un processo lento, ma capillare, dove l'inutile ha un po' alla volta eroso spazio all'utile, sostituendosi, creando una narrazione parallela, e convincendoci infine che quella dimensione patinata ed effimera abbia a che fare anche con noi, che in qualche modo ci riguardi. Specie con le menti più semplici, il giochetto è riuscito spesse volte. A me resta sempre un dubbio fatidico però: dove finisce la domanda della gente e dove inizia piuttosto lo strapotere dei media, strapotere sempre più focalizzato sullo smembramento dei contenuti e sull'esaltazione del nulla? C'è anche un altro dubbio. Marginale, come in fondo è questo post. Una ragazza di 23 anni ha davvero sotto controllo la giostra su cui è salita o forse è solo la vittima complice di un gioco infinitamente squallido ma allo stesso tempo infinitamente forte?

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