il mostro muore

Non si può sfuggire dalla morte di Osama Bin Laden. Non si può soprattutto per chi, come me, ha vissuto gli anni della propria giovinezza sotto l'ombra oscura e decisamente ingombrante di questo ricco saudita, salito alla lugubre ribalta mediatica dopo la strage dell'11 settembre. Era diventato una specie di anticristo, di mostro biblico, di causa ultima di tutti i mali. Ora è morto, dopo anni di caccia serrata, di guerre e di sangue. E' morto come logica conseguenza dell'odio e della rabbia invasata di cui si era fatto veicolo e fiero portabandiera: ma appunto, è morto solo il veicolo. Rimane tutto il resto. Spero umanamente che i familiari delle vittime degli attentati (e delle migliaia di soldati morti nelle strane guerre di questi ultimi dieci anni) possano trovare un po' di conforto, ma vedere tutti quei ragazzi americani darsi di gomito e di bottiglia per festeggiare l'uccisione di Satana mi ha fatto un certo effetto. Da un lato c'è poco da brindare, visto che il patrimonio di terrore e aberrazione accumulato da Bin Laden è pressoché intatto, dall'altro non è morto Satana, ma al massimo un suo rappresentante. Uno dei primi forse, ma un rappresentante. Tutto il substrato a cui questa maschera chiamata Osama aveva dato voce continua a vivere, eleggerà altri capi bastone, di sicuro non si lascerà scoraggiare dalla morte del suo capo. Quanto a noi occidentali, il discorso si fa molto complicato: in dieci anni non siamo riusciti a fare il punto su noi stessi, né tantomeno a capire in quale direzione siamo diretti, anzi, semmai siamo stati capaci di peggiorare la situazione, andando a disperderci in tante campagne militari di dubbia funzione e di incerto esito, in crisi economiche addebitabili all'unico dio che in fondo conosciamo (l'avidità) e ad un malinteso senso della sicurezza. I caroselli medievali che ci arrivano dall'America non sono molto incoraggianti: sanno di esorcismo, di rito di massa: siamo spauriti e in balia di noi stessi quanto e più di prima. Lo stravolgimento socio politico nel Mediterraneo che non siamo stati capaci né di prevedere né di capire ne è la prova più lampante. In attesa del prossimo feroce sanguinario che aizzerà i mai sopiti bollori integralisti contro l'Occidente.

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