parola di provinciale

Che cos'è la provincia? Quali sono i suoi desideri, quali le aspettative? Il ritratto che ne emerge, che mi sono delineato sia per esperienza personale che per raffronto di dati elettorali e non solo, è quasi desolante. Ne esce un'Italia arroccata sulla difensiva, che trova la sua salvaguardia nelle difesa dei bastioni cattoclericali e borghesi benpensanti, una vasta zona grigia dominata dal sospetto, da una certa forma di egoismo che, a seconda delle zone geografiche, prende forme diverse: ora l'omertà, ora l'evasione fiscale più alta d'Europa. Nonostante abbia "mandato i figli a studiare" questa provincia non convince. E' una porzione di globo che non vuole saperne di cosmopolitismo, ma che al contempo è anche allergica alle regole che non le convengono; tradizionalista e un po' vigliacca quando si tratta di difendere i fatti propri, ribelle quando c'è da opporsi a leggi che non le piacciono. Moralista e perbenista, ma guai a intercettarle le telefonate. E' un comportamento trasversale, che attraversa un po' tutta la penisola, ora palesandosi come aperte diffidenza, ora celandosi dietro l'etica del lavoro e dell'ordine. La provincia cantata da Tondelli negli anni ottanta, quella "capitale morale" della nazione che lasciava intravedere fuoco e fiamme, e un futuro ricco di spunti sociali e culturali, ha tradito le attese, lasciando spazio ad un orizzonte molto più modesto. La provincia della fauna d'arte, dei film makers, dei freak, dei ritrattini felliniani è andata a finire chissà dove. Era una provincia bonaria quella. Un po' ingenua, con molti cascami cattolici e campanilismi assortiti. Ma era una provincia buona, una fetta di mondo pacifica con più di un progetto a proposito del futuro. Ora abbiamo a che fare con una creatura incattivita, inacidita, che piuttosto che niente si dichiara disposta ad accettare l'ennesimo sogno a costo zero svenduto dal Venditore di Minestre. E' una provincia che non sa più nemmeno che cosa sia il sogno postmoderno, e che alla propria crescita culturale ha preferito un giardinetto ordinato, un frigorifero con ghiacciaia, un forno a microonde. E' una landa triste, che non ha perso il vizio di confondere morale con moralismo. Peccato.

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