mine vaganti

Scandalo pedofilia in seno all'ambiente ecclesiastico. Un ministro di Grazia e Giustizia che, anziché dichiarare battaglia all'abominio degli abusi sui minori in qualunque campo, manda degli ispettori a verificare l'operato di un magistrato che sta tentando di dipanare nebbie e reticenze in merito. La chiesa stessa che tra mille distinguo prova a barcamenarsi anche questa volta. Il mondo politico che tergiversa alla ricerca di una terza via che faccia tutti contenti. Le vittime che a quanto pare sono le ultime in ordine gerarchico, visto che nessuno parla di loro e nessuno ha fatto ancora niente per evitare che il fenomeno continui. Ma d'altra parte si sa, le regole sono materia variabile a seconda del giudicato. E' notizia di queste ore che l'Italia si conferma come uno dei maggiori mercanti di morte del mondo: l'industria bellica nel nostro paese non conosce soste, né crisi né frenate. Le esportazioni sono incrementate ancora, comprese quelle delle odiose mine antiuomo, quei graziosi oggettini colorati e invitanti confezionati apposta per menomare e fare a pezzi i bambini. Bambini che qualche eroe come Gino Strada prova poi coraggiosamente a rimettere insieme, ma che spesso chissà che fine fanno. La chiesa ha niente da dire su tutto ciò? La chiesa intesa come alte sfere gerarchiche vuole spendere qualche parola anche in merito a questo? Altrimenti significa che non ho capito proprio niente. Tentare con ogni mezzo di stoppare la pillola abortiva sì, bloccare il mercato di morte delle mine antiuomo no. Nemmeno un'enciclichina, nemmeno una noterella all'Angelus. Il governo del fare, poi, si guarda bene dal dire una sillaba in merito. E non parliamo delle ultime settimane, parliamo degli ultimi cinquant'anni: mai una parola contro l'industria bellica, mai una rimostranza, mai un appello. Ti pare, per una volta che qualcosa funziona in questo paese.

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